I saldi.... prima e dopo i figli!!!

Avete presente quel giorno dell’anno in cui tutte le vetrine di tutti i negozi sfoggiano la scritta SALE? Quel giorno in cui le più temerarie, a tratti anche un po’ poco normali, aspettano dall’alba l’apertura del negozio prescelto per correre a suon di spintoni verso il sandalo adocchiato settimane prima e che sta per essere acciuffato dalla vicina di fila, poco normale pure lei? Ecco ragazze quella poco normale sono io… anzi, ERO io fino a due anni fa! E poi è arrivato Federico…. Che sembrerebbe il titolo di un film, ma in realtà è solo la mia condizione odierna, che mi spinge a catalogare tutto (mentalmente parlando) in un PRIMA E DOPO FEDE. E i saldi, specie di questi tempi, sono l’emblema di questo concetto.
Dovete sapere che PRIMA di Fede, in tempi di saldi, il minimo che facevo era prendermi almeno una giornata di ferie. A D O R A V O girovagare spensierata per quei freschissimi centri commerciali poco affollati, in un normalissimo mercoledì di luglio per esempio. Mi svegliavo presto come se dovessi andare in ufficio, facevo colazione e mi preparavo con calma, e poi andavo a riempire buste e sacchetti, a volte anche armata di wish list!!! Entravo serena in tutti i negozi, sbirciavo, studiavo, analizzavo e soprattutto PROVAVO TUTTO. Mi concedevo una pausa caffè, e a volte anche una piega dal parrucchiere, per poi ripartire imperterrita alla ricerca delle occasioni dell’anno. Avevo tempo, avevo pazienza, e soprattutto avevo qualche avanzo dallo stipendio. E detestavo quelle “disgraziate” che giravano con passeggini e navette, intralciandomi nelle mie importantissime “ricerche di mercato”. “MA VOLETE STARE A CASA CON QUEI BIMBI PICCOLI INVECE DI INTASARE I NEGOZI CON QUESTE ASTRONAVI?” pensavo!!!
E poi sono arrivati i saldi 2017… Quelli del 2016 li sorvolo, perché con una pancia che faceva provincia, le caviglie gonfie, la pipì che prepotente si ripresentava ogni mezz’ora e bla bla bla…. me ne sono guardata bene dall’uscire dal raggio del mio amico condizionatore che campeggia beato sul divano. Quest’anno, è quindi il DOPO Fede, ma i saldi mi provocano ancora forti emozioni. Per esempio quando mi arriva il messaggino del “BIMBO STORE” che annuncia il “PAMPERS DAY”. Il mio nuovo negozio di fiducia che mi comunica che “SOLO PER ME” (e per gli altri 25.000 tesserati), c’è una mega offertona sul pacco gigante da 3000 pannolini. Che io vorrei tanto rispondergli : TI SEMBRO UN ASILO NIDO?? MA DOVE ME LI METTO 3000 PANNOLINI? E poi, insieme al Bimbo Store, arrivano gli sms di tutti gli altri brand scovati nell’ultimo anno. SERGENT MAJOR, OKAIDI, PRENATAL, KIABI, OVS, ORIGINAL MARINES…. E non posso neanche ignorarli, perché mio figlio, quel piccolo omino in crescita, ha bisogno dell’ennesimo “stock” di pantaloncini e magliette per il nido, o del costumino che lo scorso anno non aveva ( sai com’è… era nel pancia), o dei sandali primi passi, o del cappellino per il mare.. o di tutta una serie di roba che compro da mesi e che tolgo di mezzo il mese dopo perché cresce a vista d’occhio. E se qualche anno fa aspettavo impaziente il messaggino di inizio saldi di Gardenia, Duglas o Sephora per rinnovare la trusse trucco, adesso ho un disperato bisogno di quelli dei miei nuovi amici commercianti ( elencati poco sopra) per risparmiare anche solo 10 euro ed andarne fiera.
Che poi non è che non ci abbia provato a cercare qualcosa anche per me visto che ormai ho il guardaroba ridotto ai minimi termini, e mi sono anche impegnata.
Infatti l’altro ieri sono uscita dall’ufficio ispirata, sono andata a prendere Fede al nido, e siamo andati da Zara a fare shopping con i Saldi. Iuppyyyyyy…. Ma una volta entrata l’ansia mi ha assalito… una quantità infinita di cumuli di vestiti. Gente che rovistava animatamente sparpagliando capi qua e la… e la voglia sempre più pronunciata di fuggire. Ma ho resistito… e dopo aver acciuffato un abito a caso, siamo andati in camerino, e c’è da dire che nello store Zara del mio paese ce ne sono almeno 2 abbastanza grandi da farci stare un passeggino. E Fede, felice e sorridente mi guardava mentre io provavo la mia "preda" e ripercorrevo mentalmente la mia scarpiera (molto poco fornita), per individuare possibili abbinamenti con l’abito…. E POI MI SONO
SVEGLIATA! Ma quale felice e sorridente, quali percorsi mentali??? Intanto ho iniziato a cantare quel maledetto “Wisky il ragnetto”, l’istante in cui mio figlio ha capito che lo shopping non era destinato a lui, e poi, una volta entrata in camerino ho messo in scena il mio numero da trasformista. In tempi record mi sono spogliata, mentre continuavo a cantare a gran voce(ormai affannata). E poi ho iniziato a dirgli cose a caso, tipo “DOV’E’ PAPA’?”.. oppure “ANDIAMO DA JOVI (il nostro cagnolino)?”…. Mentre intanto cercavo di analizzare la mia figura riflessa allo specchio con un improbabile abito del quale ho realizzato il colore solo in quel momento. ARANCIONE. Ma niente… non ne voleva sapere di star legato nel passeggino, in quel camerino , con me che giocavo a fare la mamma moderna e gli facevo domande stupide e senza senso. E così, finalmente rivestita con le mie cose, siamo usciti come se qualcuno ci avesse lanciati fuori, io con i capelli arruffati e Fede con la faccia soddisfatta di chi finalmente aveva ottenuto ciò che voleva. L’abito ovviamente non l’ho preso, perché 1 – mi stava male (maledetti chili che pian piano stanno andando via) 2 – costava troppo pur essendo in saldo 3 – c’è la retta del nido da pagare . Che poi il troppo costoso è relativo, perché erano “appena” 39.90 euro, cifra che due anni fa avrei speso ad occhi chiusi gridando al super affarone… ma adesso con 40 euro, sapete quante cose ci prendo??? E si, perché per la gioia di mio marito, sono diventata anche un’economa professionista ( o tirchia)!!! E attenzione attenazione… non è che risparmio per mettere da parte qualche soldino per andare in vacanza per esempio, ma solo per evitare di arrivare a fine mese con 9 euro sul conto corrente!!!
Perché care mamme, neo mamme o future mamme, che come me vivete di umili stipendi da dipendenti, il rischio, una volta sfornato il pargolo è proprio questo…. Avere un conto in banca prosciugato, un armadio non proprio all’ultima moda, e delle cene tra amici abbastanza centellinate e sicuramente non a base di costosissimo sushi. Ma il rischio più grosso è quello  di non vedere l’ora che finisca il maledetto periodo saldi!
Ma lasciatemi pur chiudere con la mia solita nota sdolcinata…. Abbiamo già tutto quello che ci rende felici o sbaglio??

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