Nido, ufficio e febbre....

Rieccomi qua... è passato qualche mese, è spuntato qualche dente, un anno è stato compiuto, e quel che è peggio è che è arrivata e volata via l'estate!!! L'estate più calda degli ultimi 30.000 anni o giù di lì... durante la quale ne abbiamo approfittato per fare un bel pieno di acqua marina e iodio mattutino, per affrontare al meglio i batteri cattivi della brutta stagione. E così il 4 settembre, di tutto punto, eravamo pronti per ripartire. L'ufficio attendeva  me e il nido attendeva Federico, che nel frattempo, dall'alto dei suoi 4 denti e del suo gattonamento veloce e spedito, ha vinto un posto nella sezione dei MEDI. E ammetto che dopo un mese e mezzo di spiaggia all'alba e l'intera giornata ad escogitare piani per far passare serenamente 24 lunghissime ore, alla volta di piatti degni della cuoca del nido, io, di tornare in ufficio  ne avevo proprio voglia. Perchè si sa... il mare è molto stancante, ma per i genitori. E così, dopo un saluto un pò più lungo del solito, ho lasciato Fede al nido e mi sono diretta in ufficio. Carica, entusiasta, certa che con questo nuovo anno scolastico, avremmo dato un calcio in quel posto, all'andirivieni di virus gastrointestinali, placche alla gola e altri virsu maledetti. Ed è stato così ragazze... per 20 gloriosissimi giorni è stato esattamente così. Finchè, dopo una notte più movimentata di Piazza Duomo il sabato prima di Natale, ci siamo accorti che Federico aveva preso le sembianze di una stufetta... e aveva "vinto" la sua prima febbre della stagione Autonno/Inverno 2017/2018. E cosa si fa in questi casi, quando non si ha una mamma, una suocera o un qualche briciolo di parente nel raggio di pochi km??  Si chiama in ufficio e si spiega la situazione, con la speranza che la tua responsabile ti dia qualche cenno di comprensione, perchè magari ha un figlio, una fratellino, un cuginetto che l'abbia illuminata sulle specie viventi che si insediano in casa quando si ha un marmocchio che frequenta il nido... i Batteri. Ma manco per niente... perchè la tua responsabile di avere figli non ne vuol proprio sapere, ed è figlia unica. Ed è libera come l'aria... e alla tua telefonata che sembra arrivare dall'oltre tomba, perchè reduce della notte insonne, lei risponde "AH.. OK, POI MI FAI SAPERE QUANDO TORNI". 
E allora ti dispiaci, perchè ti eri illusa che tutto stava tornando come era una volta. Che le tue colleghe e il tuo capo stessero di nuovo riponendo grandi aspettative in te. Che presto non saresti più stata l'assenteista che sta a casa almeno 5 giorni al mese e alla quale non  affidare le mansioni più complicate che un tempo ti facevano sentire "UNA CHE CONTA".  Insomma, una settimana casa e passa la paura. 
E poi  la febbre passa, e il mostro giallo che campeggia nel naso di tuo figlio sembra indebolirsi regalandoti un pò di sollievo.
 Ed è di nuovo lunedì... 
La sacca del nido è pronta e piena di quanti più cambi possibile. Tu sei addirittura pettinata, dopo una settimana di pigiama, di coda di cavallo e moccolo persino sulle calze. E, proprio perchè ti piace esagerare, ti iscrivi pure in palestra. Ma non per un mese, non per due... per 6 mesi. Perchè scusate, cosa c'è di più bello che andare in palestra in pausa pranzo? Avete presente 1 ora e 20 minuti da spendere come vogliamo?? Quegli 80 minuti che prima di avere un figlio non vi bastavano neanche per scegliere il colore dello smalto e che adesso vi sembrano magicamente un tempo infinito in cui dare sfogo a tutta la vostra voglia di tornare in forma! E così l'ottimismo arriva di nuovo alle stelle. Pausa pranzo Fit, bimbo "sano" al nido, ufficio e colleghe che non hanno la faccia ne della pediatra ne di tua madre in video chiamata per la 150esima volta in un giorno. 
E uno dopo l'altro, prima 10, poi 15, e poi addirittura 20 giorni, passano. E tuo figlio, a parte un leggero moccolo, e qualche colpetto di tosse, sembra star bene. Ti convinci persino che la cura batterica che gli stai facendo fare, stia dando i suoi frutti e che hai perfettamente tutto sotto controllo. Arrivi addirittura a pensare che quel mese la tua busta paga sarà "normale". Niente detrazione "premio presenza" o "malattia figlio". Insomma... sei fuori dal tunnel.
 E quando te ne rendi contro sono le 17.45 di un normalissimo, soleggiatissimo e caldissimo martedì di ottobre. Ti alzi e vai in bagno, fantasticando già sul fine settimana "alle porte". Poi prendi il telefono dalla tasca dei pantaloni e trovi due chiamate. "MALEDETTE PUBBLICITA" pensi senza guardare neanche il mittente... e torni in ufficio. La tua collega ti guarda e ti dice "HA CHIAMATO IL NIDO, TUO FIGLIO HA 38,5 DI FEBBRE"... 

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

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