"SOLIDARIETA' " TRA MAMME


Ed eccomi di nuovo qua... è passato un po’ dall’ultima volta in cui mi sono presa un po’ di tempo per dedicarmi a questo blog, ma delle serie “meglio tardi che mai” ritorno incalzante con un argomento che mi sta particolarmente a cuore. LA SOLIDARIETÀ TRA DONNE/MAMME.  Inizio con il dire che da circa 4 mesi, i così detti “Terrible two
” hanno bussato prepotentemente alla nostra porta, portando nella nostra bella famigliola momenti tutto fuor che belli! È si... perché Federico in men che non si dica, si è “sintonizzato” sulla giusta frequenza, è il capriccio è diventato il nostro più fedele compagno di “sventura”. In casa nostra infatti si discute per tutto e con tutto. Vi dico solo che ormai anche il cane fa i capricci. Si parte al mattino con le corse intorno al tavolo, con me e mio marito che gridiamo a turno “E MIOOOOO”, mentre nostro figlio tenta disperatamente di non farsi prendere. Poi c’è l’opera di convincimento per andare in bagno. Perché non vi nascondo che tutte le mattine, quando suona la sveglia (6.10) io mi alzo piena di ottime intenzioni. “DA OGGI NIENTE URLA, SARÒ UNA MAMMA NUOVA, CHE PREDILIGERÀ IL DIALOGO COSTRUTTIVO”. Inutile dirvi che dopo il primo, invano, tentativo in stile “DAI FEDERICO SEI GRANDE, ANDIAMO A PREPARACI CHE I TUOI AMICI A SCUOLA TI ASPETTANO”, la mia voce di alza improvvisamente di 10 decibel e le buone intenzioni finiscono circa 20 minuti dopo averle partorite. E si va avanti così per tutto... per le scarpe, per la giacca, per salire in macchina, per scendere dalla macchina, per entrare al nido e per uscire dal nido. Alternandomi tra una doppia personalità tipo dottor Jekyll e mister Hyde. Ma va quasi tutto bene se si è da soli. Va tutto bene se siamo in macchina e le mie urla fanno tremare i finestrini. Va tutto veramente bene, finché non ci imbattiamo nelle mamme “pacatezza”. Io odio le mamme “pacatezza”. e chi sono queste mamme? La domanda mi sembra abbastanza superflua, perché tutti ci imbattiamo in queste figure “mitologiche” che popolano tutti i centri commerciali di tutti i paesi di tutto il mondo. Le mamme “pacatezza “sono quelle mamme, che mentre tu sei lì, che hai appena sganciato il quarto lecca lecca al tuo bimbo per fare quel minimo di spesa che ti serve per non morire di stenti (sapendo bene che il conto del dentista ti farà morire prima degli stenti), lei si aggira tra le corsie del supermercato canticchiando e fischiettando, con il suo bel pargolo sereno e rilassato nel carrello. Lei è quella mamma, che mente tu sei lì davanti alla decisione più difficile della giornata, e cioè se dare o meno il tuo nuovissimo I-PHON XR, in mano a tuo figlio, pur di evitare gli acuti in stile Catia Ricciarelli, lei chiede al suo bimbo se ha voglia di sgranocchiare un gambo di sedano. Roba che il mio me lo lancerebbe dietro e poi oltre alla Ricciarelli intonerebbe anche Pavarotti. La mamma “pacatezza” è quella mamma che mentre tu ti inventi che Santa Lucia, Babbo Natale è la Befana hanno organizzato un party a casa tua il 12 di agosto, pur di far scendere tuo figlio da quelle maledette giostrine che ormai hanno colonizzato il mondo intero, lei dice al suo “DAI PIER GIORGIO, “ANDIAMO A CASA A MANGIARE LA VELLUTATA DI BROCCOLI”, e lui corre felice gridando “SIIIIII I BROCCOLIIIIIIIIII”. E qui dovrebbe entrare in gioco la solidarietà tra mamme. E uso il condizionale perché la mamma “pacatezza”, quando ti vede sudata, sfatta, ansimante, mentre cerchi di infilare pure la carta di credito nel distributore di gettoni delle giostre, pur di non svegliare la furia di tuo figlio, lei, che corre a casa, esaltata, dai broccoli, insieme a suo figlio, ti guarda con quella faccia da “bip” e mentre si allontana scuote pure quel suo bel testino acconciato e laccato. Lei è quella mamma che mentre tu sei lì che aspetti che suo figlio finisca l’ottavo giro sulla macchina, per far salire il tuo che ormai è ingestibile, gli chiede “AMORE NE FACCIAMO UN ALTRO GIRO?”. Lei è quella mamma che, mentre tu e il tuo bambino siete in fila, alla cassa del supermercato, e tu cerchi di sdrammatizzare la situazione ormai molto critica (PAVAROTTI + RICCIARELLI + IL VOLO), ti guarda con espressione di disappunto quando inizi a farneticare delirante “BABBO NATALE SI ARRABBIERA’ COSI’ TANTO PER IL TUO COMPORTAMENTO CHE GLI VERRA’ UN INFARTO E MORIRA’ SUL COLPO”. Perché intanto suo figlio, è ancora li, composto nel carrello, che sogna… i BROCCOLI. Ma cara mamma pacatezza, dall’alto delle mie crisi isteriche in cui farnetico presunte morti improvvise, una cosa te la voglio dire. Ho imparato che i bambini sono così… un giorno degli angeli profumati e dolci e il giorno dopo dei diavoli inferociti. Quindi, fammi il favore, levati dalla faccia quell’espressione di disappunto, quando vedi una mamma come me che, in una giornata piuttosto concitata, fa un po' di fatica a gestire il suo pargolo. Una parola di conforto sarebbe certamente di più aiuto. Non ti chiedo di prestarmi i 50 centesimi per il gettone delle giostre (figuriamoci se oserei tanto), ma magari, fai scendere il tuo bambino dopo il 20esimo giro. E ricorda… che oggi è toccato a me, e che domani, magari, toccherà a te! E poi chiedi aiuto ai Broccoli!



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