I CAPRICCI

Nell'ultimo periodo io e mio marito ci stiamo imbattendo bruscamente nei capricci di Federico, che ha compiuto da poco 16 mesi. E quando dico bruscamente non mi riferisco alla cena che gli piace poco e che rovescia con tutto il piatto sul pavimento. Mi riferisco invece alle sue urla incontenibili davanti al gesto più normale nella vita di un bambino così piccolo, come il cambio del pannolino per esempio. Oppure all'asciugatura dei capelli dopo il bagnetto, oppure al suo pianto incontenibile davanti al papà che va a fare la pipì e che quindi si chiude in bagno per 3 minuti. Oppure al mattino, appena sveglio,  quando deve aspettare qualche istante prima che la colazione sia pronta. O ancora, al suo buttarsi a terra disperato mentre mi vede davanti ai fornelli  che preparo la cena, anzi che giocare con lui. Insomma... io e mio marito ormai abbiamo imparato a dividerci i compiti : io cucino e lui gioca con Fede. Lui rassetta la cucina e io gioco con Fede. Io spolvero e lui gioca con Fede... e così ancora per ogni normalissima azione casalinga. Ma oggi mi chiedo... " Sarà la cosa giusta???"  E la mia domanda si fa ancora più insistente davanti alle maestre del nido che ogni giorno mi dicono la stessa cosa : FEDERICO E' TRANQUILLO, GIOCA AUTONOMAMENTE E NON FA CAPRICCI. Per non parlare della mia faccia davanti alla tabella dei pasti che tutte le sere mi trovo "costretta" a leggere. Sotto le voci PRIMO, SECONDO E VERDURE  leggo sempre una sola ed unica  parola : TUTTO. Ed io, che davvero non mi capacito di come  mio figlio possa mangiar tutto, chiedo alla maestra di turno:  "MA DAVVERO HA MANGIATO OGNI COSA, ANCHE LE VERDURE?".  Che ormai  sono al punto che non so se esserne felice per il fatto che almeno le mangia, o se incaxxarmi, perché a casa non le vuole vedere manco da lontano. E poi c'è la parentesi giochi. Al nido pare che adori giocare con i LEGO DUPLO. Gli piacciono così tanto che alcune mattine, quando arriviamo si siede subito al tavolo delle costruzioni e neanche si accorge che me ne vado, risparmiandomi scende di pianto inconsolabile. Quindi... volete che io e mio marito non gliene abbiamo presa una bella confezione formato famiglia?? Mi sembra ovvio che la risposta sia affermativa, ma il suo approccio a casa è un "tantino" diverso.  Intanto di star seduto composto neanche l'ombra, tanto che mi chiedo se le scene che vedo al mattino al nido, io non le abbia immaginate. E poi, il secondo dopo che tiro fuori la scatola, degli 80 mattoncini colorati, ne rimangono solo un paio a "portata di mano". E gli altri?? Ovviamente vengono lanciati in ogni angolo della casa, bagno compreso, e una volta "finiti", ricomincia il pianto. Mi rendo contro, soprattutto adesso che sto mettendo tutto nero su bianco, che la responsabilità di questo suo atteggiamento sia solo ed esclusivamente la nostra (mia e di mio marito intendo), e che se avessimo più "polso" ignoreremmo questi suoi continui capricci e lo lasceremmo piangere senza inventarci chissà quale stratagemma per consolarlo. So bene che per farlo mangiare non sono obbligatori i cartoni animati, e che per il cambio del pannolino non serve cantare tutto lo zecchino d'oro pur di non sentirlo urlare. Ma ragazze... io non ci riesco. Non ci riesco perchè non vedo l'ora di tornare a casa dal lavoro e di passare un pò di tempo insieme, tra giochi e risare, e sentirlo sempre piangere è davvero frustrante. Quei pianti inconsolabili, isinuano in me dei dubbi enormi, in primis come madre e poi come educatrice.  Perchè a parole sono bravi tutti...  LASCIALO PIANGERE. Mi dicono i più "esperti". "IL MIO DOPO 2 VOLTE CHE LO IGNORAVO HA SMESSO". Non ci crede nessuno. Perchè lì è anche questione di  carattere e forse... anche un pò di culo. Io ho la fortuna di avere un bimbo in salute, che alle 21.00 massimo mi idica il suo lettino  nella sua stanza e si addormenta da solo senza battere ciglio. E  quando "mi va male" si sveglia alle 7.30 del giorno dopo ( da quando aveva circa 5 mesi).  La sua pecca è che è molto pigro e sempre  alla continua ricerca di scorciatoie. Il dialogo infatti non è ancora il suo forte, e a questo preferisce di gran lunga piangere ed urlare per esprimere un bisogno. E non avete idea della frustrazione quando sento quelle mamme pronunciare questa frase : " E' BUONISSIMO, NON PIANGE MAI, A MENO CHE NON ABBIA FAME O SONNO. Ora.. o mio figlio è un narcolettico affamato, o è un adorabile diavoletto! A voi l'ardua sentenza... con la speranza che vogliate condividere con me anche le vostre esperienze.

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